Qualche considerazione riguardo al film Mute, uscito su Netflix il 23 febbraio, che fin da subito è stato reputato non all’altezza.
Durante il Super Bowl 2018, Netflix ha annunciato l’uscita di The Cloverflied Paradox, un film di genere sci-fi che fin da subito ha attratto su di se l’attenzione di milioni di utenti. Dopo poco meno di un mese, è stato caricato sulla piattaforma un secondo film, dello stesso genere, dal titolo Mute.
Di che cosa parla?
Il protagonista è Leo, un Amish bar-tender muto, che è follemente innamorato della sua ragazza Naadirah, cameriera nel bar in cui lavorano entrambi. Un giorno l’amore della sua vita scompare e Leo, preso dalla disperazione, inizia a cercarla per tutta Berlino scavando nel passato di lei per cercare di capire dove possa essere andata.
Nella sua ricerca, continua ad incappare in due chirurghi americani, Cactus e Duck, abbastanza bizzarri che in qualche modo hanno a che fare con la cameriera.
Ambientazione
La Berlino in cui ci troviamo è un po’ diversa da quella che siamo abituati a vedere, la storia si ambienta in un paesaggio che mescola i presente e futuro: macchine volanti, robot, ma anche bordelli, automobili odierne e appartamenti tutt’altro che futuristici.
La maggior parte della storia si svolge di notte mostrando un protagonista cupo che si aggira nell’ombra e scruta ciò che gli succede intorno.
In conflitto con questa visione cupa ci sono le scene in cui compaiono Cactus e Duck, personaggi che sembrano totalmente scollegati dalla trama per i primi 2/3 del film e che vengono ripresi in ambientazioni più luminose dove si può capire bene ciò che succede.
I personaggi, a nostro parere, non hanno una storia da raccontare, i dettagli riguardo alla loro vita sono davvero pochi: esiste solo il presente ed è quello che viviamo insieme a loro.
Probabilmente abbiamo questa percezione perché, essendo abituati a vedere serie Tv in cui i personaggi vengono presentati in modo completo, ci sembra manchi un pezzo della storia.
Allo stesso tempo però crediamo che personaggi come Cactus e Duck abbiano bisogno di un maggiore approfondimento almeno per quanto riguarda il loro legame con la trama e con i protagonisti.
Non è semplice esprimere quello che abbiamo provato guardando questo film, per ora ci sentiamo di concordare con The Hollywood Reporter: se l’obiettivo di Netflix è quello di investire sui film originali, i film come Mute sono un’ occasione di successo mancata.
La trama non è certo qualcosa di originale e le ambientazioni sono state già viste in molti film dello stesso genere.
Duncan Jones, il regista, ha dichiarato:
Senza Netflix, Mute non sarebbe esistito.
Questo è un commento scritto a caldo, subito dopo la visione, forse sarebbe bene un re-watch nella speranza di captare qualche dettaglio in più.
Per ora però ecco il voto che ci sentiamo di dargli: VOTO 5
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