
Questa settimana analizziamo insieme Whiplash, una delle primissime opere di Damien Chazelle, regista di La La Land e The First Man.
La nostra rubrica Netflix & Cult sta crescendo a dismisura. Oggi vi parleremo di Whiplash, una delle primissime opere di Damien Chazelle. Diventato subito un cult, se non l’avete ancora visto allora continuate a leggere.
Chissà che magari riusciamo persino a convincervi di recuperarlo!
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Di cosa parla Whiplash?
Andrew (Miles Teller) è un giovane batterista iscritto alla Shaffer di Manhattan, prestigiosa scuola di musica. Il suo sogno è diventare il miglior batterista jazz della sua generazione e, per farlo, deve entrare nell’orchestra della scuola dove insegna l’inflessibile Terence Fletcher (J.K. Simmons).

Pur riuscendo a farsi accettare da Fletcher, Andrew si rende presto conto che per raggiungere il suo obiettivo dovrà sacrificare tutto il resto, compreso se stesso e dovrà subire i soprusi del suo insegnante.
Riuscirà a resistere?
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Sangue e musica
Tutto il fulcro del film è già nella prima scena: il suono ritmico di una batteria che aumenta d’intensità finché non diviene assordante e poi la camera inquadra il protagonista impegnato a suonare, nella più completa solitudine. C’è la musica al centro di tutto e la musica muove ogni cosa. Andrew ne fa la sua ossessione, così come Fletcher che è impegnato nella ricerca del prossimo Charlie Parker.

Dimenticate i film in cui il protagonista ha un talento innato, il suo insegnante lo incoraggia e alla fine tutto è rose e fiori. No, in questo film tutto è sangue e sudore: il regista concentra l’attenzione sulle piaghe sanguinolente delle mani di Andrew, sulle gocce di sangue che macchiano la batteria, sulle bacchette insanguinate.

Dietro alla sua musica c’è sofferenza, c’è sacrificio e alienazione, anche da sé. Il protagonista rinuncia ad avere una vita propria, una ragazza, degli amici, ma concentra tutto se stesso nel raggiungere il suo obiettivo. Andrew non è un genio della batteria, ma ottiene risultati solo grazie alle numerose prove e oltre a sfidare la sua normalità, deve fare i conti anche con la spietatezza di Terence Fletcher, un uomo duro, sadico, incurante del dolore che infligge ai suoi alunni.
L’interpretazione di J.K. Simmons…
J.K. Simmons regala un’interpretazione intensa e violenta, accecando lo spettatore con i penetranti occhi chiari e la voce stentorea. Si impone come un gigante sulla scena e ottiene per il ruolo il Golden Globe e il premio Oscar come Miglior Attore non protagonista.

Le sequenze musicali sono meravigliose e di una bravura che emozioneranno gli amanti del genere jazz e non solo. Il finale, con l’esecuzione del brano Caravan vi terrà con il fiato sospeso fino alla fine.
Recuperatelo, non ve ne pentirete!